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La FIC scende in campo per salute e sicurezza dei cuochi
28/12/2011, di Nicolò Samarelli
Dopo un 2011 positivo, il nuovo anno della Federazione italiana cuochi sarà pieno di iniziative ed eventi tra cui il progetto “Distretti in cucina”. Obiettivo del 2012 la salute e la sicurezza del cuoco, la cui professione secondo l’Oms è tra i primi posti in classifica per rischio di mortalità
Al termine di un intenso anno di lavoro, l’unico organo ufficiale italiano della categoria è impegnato in buoni propositi, bilanci e previsioni per il 2012. Il “menu” dei prossimi 12 mesi della Fic (Federazione italiana cuochi) inizia con la partecipazione, da protagonista, al progetto “Distretti in cucina”, promosso dal ministero dello Sviluppo economico per la valorizzazione di prodotti agroalimentari made in Italy; “piatto forte” della Federazione sarà “la salute e la sicurezza del cuoco”, la cui professione è al vertice della classifica di rischio di mortalità, secondo l’Oms. Di “contorno”, eventi grandi e piccoli daranno prova delle capacità del Gruppo, come avvenuto a Dubai e a Roma.
Il 2011 è agli sgoccioli e nessuno si sottrae al rito di fare un bilancio dei mesi passati e piani strategici per quelli futuri, nemmeno la Federazione italiana cuochi… In programma, per l’anno nuovo, il folto drappello di berrette bianche ha la realizzazione di un’iniziativa condivisa con tre regioni, sostenuta dal ministero dello Sviluppo economico e finanziata da quello dell’Economia e Finanze: si tratta del progetto “Distretti in cucina” (www.distrettiincucina.it) con cui si vuole dare valore a prodotti e produttori delle aree interessate, incrementando lo sviluppo e la visibilità delle stesse, come riferisce il presidente della Fic, Paolo Caldana: «Dopo alcuni incontri di preparazione, lo scorso 15 dicembre, a Palermo, ho firmato, con i responsabili dei Distretti produttivi di Veneto, Puglia e Sicilia, il Protocollo d’intesa con cui la Federazione assume un ruolo super partes e primario per far conoscere e apprezzare gli ingredienti del Paniere Italiano forniti dai tre territori vocati».
«I 12 Distretti coinvolti – ha continuato Caldana - forniscono ottime materie prime, ideali per la ristorazione, dall’ortofrutta al pesce, dall’olio al vino, unendo i molluschi veneti al gambero imperiale siciliano, le lenticchie di Ustica all’extravergine pugliese. Sarà quindi compito degli chef, in veste di “testimonial delle produzioni territoriali”, non solo trasformare al meglio le eccellenze a marchio “Distretti in cucina” ma anche promuoverle presso il consumatore e la Gdo, per garantire la combinazione qualità/prezzo/sicurezza che è sempre più richiesta sul mercato».
La Federcuochi si presta così a fare “squadra” con altri per portare avanti l’importante progetto che prevede seminari, laboratori e manifestazioni dedicate. Ma, per l’anno che verrà, la Fic è in procinto anche di compattarsi e di allacciare sinergie al fine di monitorare e migliorare le condizioni di lavoro e di salute dei suoi iscritti. Infatti, da una ricerca dell’Oms-Centro europeo ambiente e salute di Roma, risulta che la professione più a rischio di mortalità in Italia è quella del cuoco, ben più soggetto a pericoli di cantonieri e scaricatori.
Un primo passo, per studiare problemi e soluzioni, è stato intrapreso, a novembre, all’evento “Cibo Nostrum” a Zafferana Etnea di Catania, in cui si è tenuta la tavola rotonda “Le malattie professionali del cuoco”.
«Gli esperti relatori hanno evidenziato quali siano le esposizione professionali di noi cuochi», spiegano all’unisono Giacomo Giancaspro, vice presidente Fic Area Sud, e Domenico Privitera, membro della giunta esecutiva. «In cucina, possiamo subire incidenti elettrici e chimici e lesioni, a causa delle attrezzature e dei prodotti usati; disordini neuromuscolari, dovuti a carichi e traumi ripetuti, e dell’organismo in generale, in rapporto a un pessimo microclima; rischi cancerogeni, provocati dai fumi di cottura, e biologici, correlati ai cibi e agli agenti patogeni, e, infine, stress psico-sociale». Poichè attraverso la salute del cuoco passa quella del cliente, diventa indispensabile mettere in atto misure preventive e protettive, come vaccinazioni e metodi di cottura soft, che possano ridurre l’entità dei rischi. In proposito, la Fic ha in calendario per il 2012 molti interventi, tra cui un seminario formativo ad hoc.
Il percorso venturo della Federazione è stato tratteggiato durante il suo Consiglio nazionale 2011 che si è tenuto al Sia-Guest-Salone internazionale dell’accoglienza, il 17 novembre, a Rimini Fiera.
«Quello della sicurezza del cuoco, testimone dello stile di vita salutare, è il leit-motiv che accompagnerà il nostro 2012», precisa Salvatore Bruno, segretario della Fic. «A Rimini abbiamo fatto il punto sulla situazione del Gruppo, anche dal punto di vista dei bilanci e con vari incontri, come quello della Fic-Promotion, di cui sono stati presentati l’attività di sette mesi e un nuovo marchio, allo studio. Inoltre in fiera è stato avviato l’iter per l’apertura di tre delegazioni estere, Australia, Inghilterra e Belgio, e discusse le proposte per le manifestazioni del prossimo anno e le collaborazioni con altri enti e scuole del settore. Infine abbiamo stabilito le date per gli appuntamenti principali: 12 marzo, per il Consiglio nazionale, e 22-23 aprile, per la nostra assemblea».
Ognuno, nell’insieme, apporta in federazione stimoli e idee per rendere sempre più propositiva e attiva la Fic. Anche per il futuro si possono pronosticare azioni incisive, come quelle che hanno caratterizzato l’ultimo periodo del 2011.
A novembre, Stefano Marinucci, presidente della Fic-Promotion, ha guidato una rappresentanza di cuochi tricolori a una manifestazione a Dubai che, anche con il contributo di Gustosìa (l’innovativa gamma di prodotti per dessert di elevata qualità, sviluppata per il canale del Foodservice da Mec3), ha permesso di far conoscere al pubblico arabo l’abilità dei nostri chef e la bontà dei cibi italiani.
A dicembre, a Roma, il noto volto televisivo Alessandro Circiello (candidato al sondaggio di Italia a Tavola sul Personaggio dell’anno 2011), in nome della Fic, ha aperto, con la sua pasticceria salata, la serata di Gala “Cinque chef per la Caritas”, organizzata con la collaborazione di Witaly e Roma Capitale e il cui incasso è andato in beneficienza per la costruzione del nuovo ostello dell’ente di solidarietà. |
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